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Gli interruttori crepuscolari sono stati fra i primi dispositivi realizzati per gestire in maniera automatizzata l’accensione delle luci. La produzione in Finder è iniziata negli anni ’80. La lunga esperienza acquisita in questi anni è ciò che oggi rende l’azienda specializzata in questo settore e i propri relè dispositivi di elevata qualità, affidabili e pertanto i più utilizzati dai professionisti.

Gli interruttori crepuscolari sono generalmente utilizzati per comandare gli impianti di illuminazione in funzione della luminosità ambientale rilevata dall’apposito sensore/sonda fotosensibile, il quale rivela il superamento e l’abbassamento della luminosità rispetto ad una soglia preimpostata.

Applicazioni principali in cui vengono utilizzati crepuscolari sono: giardini, parcheggi, ma soprattutto ingressi, strade e ovunque si voglia automatizzare l’illuminazione con la garanzia di un’adeguata luminosità all’arrivo del buio.

La gamma dei crepuscolari Finder=> negli anni si è ampliata per adattarsi alle diverse esigenze applicative dei clienti e dei tecnici installatori.

Sui crepuscolari sorgono quindi molte domande, da quale sia il modello più adatto al caso, a come funziona esattamente il tipo che si è scelto di acquistare.

Per fare chiarezza

Per iniziare è possibile fare una prima distinzione fra:

Cosa distinguere tra le funzioni di un crepuscolare

Davanti alla varietà di scelta di crepuscolari, è utile conoscere le diverse specifiche tecniche che contraddistinguono le funzionalità di questi prodotti, caratteristiche che permettono di orientare la propria scelta verso il modello più adatto.

Questi alcuni dei parametri da considerare:

  • Regolazione della sensibilità dei LUX
  • Rispondenza alle specifiche ENEL
  • Tempo di intervento
  • Uscita
  • Tensione di alimentazione
  • Portata lampade
  • Grado di protezione

Isteresi zero e compensazione dinamica delle luci

Al fine di ottimizzare le performance dei crepuscolari, Finder ha applicato due importanti tecnologie ai crepuscolari della sua gamma: isteresi zero e compensazione dell’influenza delle luci comandate. 

Questi due brevetti, uniti alle certificazioni di cui è dotata la gamma, sono ciò che distingue qualitativamente i crepuscolari Finder dai prodotti concorrenti presenti sul mercato.

Marcello Grande, responsabile ufficio tecnico Finder, nell’approfondimento seguente spiega i motivi e i vantaggi, della presenza di queste due tecnologie a bordo dei crepuscolari.

Isteresi e isteresi zero

Per comprendere il principio e le modalità di funzionamento del crepuscolare “isteresi zero“, è opportuno precisare il significato di isteresi per evitare di confonderla con il ritardo di intervento.

Tempo (o ritardo) di intervento all’accensione o allo spegnimento

Il tempo o ritardo di intervento è il ritardo (generalmente di poche decine di secondi) che intercorre tra il cambiamento di stato del circuito elettronico sensibile alla variazione di luce (normalmente indicato con l’accensione o lo spegnimento di un led) e la commutazione vera e propria del contatto del relè d’uscita.

Tale ritardo ha lo scopo di evitare commutazioni indesiderate del relè (con relativi pericolosi spegnimenti o accensioni di lampade) a seguito di variazioni momentanee (pochi secondi) della luminosità (classici esempi sono gli abbagliamenti causati da fari di automobile o lampi e gli oscuramenti dovuti al posarsi di volatili vicino al fotosensore).

Isteresi

L’isteresi è la differenza tra le soglie di intervento del crepuscolare in accensione e in spegnimento.

In un crepuscolare tradizionale, l’accensione avviene in corrispondenza della soglia impostata, mentre lo spegnimento avviene ad una soglia ben diversa (generalmente superiore). Se, ad esempio, la soglia impostata è di 10 lux, l’accensione avviene effettivamente a 10 lux, ma lo spegnimento avviene a 30-40 lux o più, per cui l’isteresi è pari a 20-30 lux.

Per fare un paragone, un termostato che comanda un impianto di riscaldamento ha normalmente un’isteresi di circa 1 °C (differenziale termico): se infatti l’impianto si avvia quando la temperatura ambiente è di 20 °C, si spegne quando essa raggiunge i 21 °C.

Pregi e difetti dell’isteresi

Il motivo per cui i crepuscolari tradizionali hanno un’isteresi piuttosto elevata è semplice: se l’isteresi fosse zero (o anche pari a pochi lux), dopo la prima commutazione del relè potrebbero avvenire continue ulteriori commutazioni a causa di variazioni della luce lente (e pertanto superiori al ritardo di intervento) intorno alla soglia impostata, oppure a causa dell’influenza delle stesse lampade comandate, con gravi ripercussioni sull’ impianto luminoso comandato.

Pensiamo a cosa succederebbe con un impianto di riscaldamento comandato da un termostato con isteresi praticamente nulla: quest’impianto si accenderebbe e spegnerebbe in continuazione a causa delle minime variazioni di temperatura ambiente intorno alla soglia d’intervento.

L’isteresi dei crepuscolari comporta però un grave difetto: le lampade, al mattino, non si spengono con la stessa luce ambiente di quando si sono accese la sera prima, ma quando la luce è molto più alta, cioè parecchio tempo dopo. Questo tempo, a seconda delle condizioni ambientali, della stagione etc. può essere di mezz’ora e anche di più; si può facilmente immaginare e quantificare lo spreco energetico.

La soluzione: principio di funzionamento del crepuscolare “isteresi zero“

L’invenzione (brevettata) Finder del crepuscolare “isteresi zero“ permette di ridurre a zero l’isteresi (eliminando quindi totalmente il suddetto spreco energetico) senza rischiare alcuna instabilità di funzionamento del relè intorno alla soglia impostata.

Il circuito elettronico crea infatti due soglie fittizie, denominate “vera luce“ e “vero buio“, pari, rispettivamente, a circa 3 volte e circa 1/3 della soglia impostata (cioè, se la soglia è 10 lux, la vera luce è circa 30 lux ed il vero buio è circa 3 lux). Dopo la commutazione del relè alla soglia impostata, il crepuscolare fa la commutazione inversa alla stessa soglia soltanto se nel frattempo è stata raggiunta la soglia fittizia corrispondente.

Vedi esempio sotto:

Errata installazione in prossimità di fonti luminose

La soluzione: compensazione dell’influenza delle luci comandate

La compensazione dell’influenza delle luci comandate si rivela utile quando non è possibile evitare che una parte della luce emessa colpisca ed influenzi il sensore. 

Se colpito dalle luci comandate, infatti, il sensore rischia di accendersi e spegnersi in continuazione. Grazie al brevetto Compensazione dell’influenza delle luci comandate il contributo della luce comandata viene conteggiato e ignorato, ovviando a questo tipo di pendolamento.

A questo punto non resta che selezionare il tipo di crepuscolare adatto, da palo o modulare e confrontare i diversi modelli!

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